Greccio sorge nella parte occidentale della Provincia di Rieti, a 705 mt. s.l.m., alla sinistra del fiume Velino e domina dall'alto la vasta pianura reatina.
Greccio fu fondato, secondo la tradizione, da una colonia o famiglia greca, fuggita o esiliata dalla patria in seguito a guerre e distruzioni che innamoratasi della amenità del luogo e della comodità di difesa naturale che offriva, ci si stabilì. Da qui il nome Grecia, Grece, Grecce ed infine Greccio. Le prime notizie certe risalgono al X°- XI° sec. quando i frammentari possedimenti dell'Abbazia di Farfa vennero riuniti e si procedette all'incastellamento delle curtis.
Dal punto di vista geologico Greccio è situato sulla dorsale Sabina, si tratta di una dorsale carbonatica caratterizzata da depositi che vanno da quelli di piattaforma a quelli bacinali. Essa infatti è compresa tra la piattaforma laziale-abruzzese e il bacino umbro-marchigiano, questo trova conferma nella presenza di calcari e marne, relative a facies pelagica intercalate da depositi torbiditici provenienti dalla piattaforma neritica laziale-abruzzese o dagli alti strutturali presenti nell’area sabina.
L’area risulta divisa in due zone, con caratteristiche sia tettoniche che litologiche diverse, da una grande faglia trascorrente (destra) con direzione circa NNE. Litologicamente, ad ovest prevalgono calcari, marne e argille (Scaglia, Maiolica, e Marne a fucoidi), dal punto di vista tettonico i sedeimenti appaiono piegati e fagliati. Mentre ad est affiora in prevalenza il Calcare Massiccio ricoperto da Corniola e localmente da Rosso Ammonitico e Calcari Diaspigni, caratterizzati da un comportamento fragile.
Questo lineamento tettonico, lungo circa 30 km, si estende dalla parte sud del bacino di Terni alla porzione sud della valle del Tevere. La sua importanza, oltre che alla lunghezza, è legata all’assetto geologico dell’area, all’intensità e alla geometria delle deformazioni (presenza di basso grado metamorfico vicino ai piani di faglia) e l’età della deformazione (Villafranchiano sup). Gli indizi portano a credere che questa faglia abbia un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’Appennino centrale. |
Figura 2 Carta tettonica che rappresenta la trascorrente destra che si estende dal bacino di Terni fino al settore sud della valle del Tevere, riporta i principali meccanismi focali dell’area.
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