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Note geologiche ed idrogeologiche dell’area di Greccio

Note geologiche e climatologiche dei dintorni di Monte di Cambio

di Carmine Allocca e Alessandro Arata


Carta geologica: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 139 L’Aquila: * http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=139

Figura 1: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 139 L’Aquila (sulla carta è riportata l’ubicazione di Monte di Cambio)
Figura 1: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 139 L’Aquila (sulla carta è riportata l’ubicazione di Monte di Cambio)

  1. Breve Inquadramento Geografico/Geologico

 

Figura 2 Foto dell'escursione (dall'archivio ZIS)

Figura 2 Foto dell'escursione (dall'archivio ZIS)

I Monti Reatini sono un massiccio montuoso dell'Appennino centrale, ed in particolare appartengono alla Catena occidentale dell'Appennino Abruzzese. Sono ubicati nel Lazio settentrionale al confine con l'Abruzzo, a cavallo fra le province di Rieti e L'Aquila. La vetta principale è il Monte Terminillo (2213 m), altre cime principali sono il Monte di Cambio (2081 m), il Monte Corno (1735 m) e il Monte la Tavola (1696 m), il Monte Tilia (1775 m). La zona di Monte Corno e Monte Tilia fa parte di una delle unità tettoniche in cui è suddivisa l’area a nord del bacino di Rieti. Queste unità sono separate da superfici di sovrascorrimento che data la loro estensione possono considerate di importanza regionale.

Nel settore nord della carta geologica è possibile scorgere il bacino di leonessa, una delle maggiori depressioni tettoniche intermontane dell’Appennino centrale. La sua genesi si inserisce in un contesto di tettonica distensiva che interessa l’Appennino dal Pliocene, in particolare è legata all’azione di due faglie poste una lungo il versante settentrionale dei Monti Reatini e l’altra nel settore compreso tra Monteleone di Spoleto e Chiavano. A differenza delle altre depressioni disposte in direzione appenninica (NW – SE), questa è orientata WNW – ESE.

Il più antico deposito di origine continentale che riempie la depressione non affiora ed è stato rinvenuto soltanto in alcuni sondaggi, si tratta di alternanza di sabbie argillose e sabbie. I sedimenti affioranti sono suddivisi, in base alla loro genesi, in tre sistemi:

 

  1. (Curiosità) Breve Inquadramento meteo – climatico Dell’area intorno al M. Terminillo ubicato a sud di M. di Cambio

L’area presenta un tale numero di variabili geografiche e morfometriche che danno vita a molti microclimi differenti.

Guardando però l’area ad una scala maggiore possiamo dire che i tre fattori che maggiormente influenzano il clima sono:

1) La latitudine

2) L’altitudine

3) La distanza dal mare

  La latitudine è quella della Corsica, cioè di aree nelle quali è evidente l’impronta dominante del mare Mediterraneo, sia da un punto di vista termometrico che meteorico.

  L’altitudine e la distanza dal mare contrastano col summenzionato fattore, dato che la quota media dell’area esaminata non è mai inferiore ai 1000 metri e che le quote massime superano i 2200 metri e che il Mar Tirreno dista in media circa 90 chilometri.

Ne conseguono dei valori di temperatura più bassi ed un aumento delle precipitazioni rispetto alle zone costiere alla medesima latitudine

Quali formazioni ci aspettiamo di attraversare (dall'analisi delle carte geologiche):

cr1: maiolica stratificata con selce grigia o bruna, in strati con qualche aptico. (cretaceo inf.)

Gc: calcari detritico organogeni e calcari oolitici avana in grossi strati e banchi

Gs: calcari selciosi e selce in straterelli (giurassico)

I1: calcari bianchi brecciati, talvolta stratificati, con presenza di gasteropodi e qualche ammonite (lias inf.)

 

Bibliografia :

Assente ci scusiamo per l’inconveniente tecnico!!