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note geologiche dei Monti Sibillini

Note geologiche dell’area di Monte Marcolano e idrogeologiche della piana alluvionale del Fiume Sangro

di Carmine Allocca e Alessandro Arata

Carta geologica: Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 152 Sora.

http://www.apat.gov.it/Media/carta_geologica_italia/tavoletta.asp?foglio=152

 

 

Figura 1 Dettaglio Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 152 Sora, con l’ubicazione di Monte Marcolano, la traccia di sezione riportata di seguito (in verde) e l’area dell’escursione(in giallo).

Figura 1 Dettaglio Carta Geologica d’Italia in scala 1:100.000 foglio 152 Sora, con l’ubicazione di Monte Marcolano, la traccia di sezione riportata di seguito (in verde) e l’area dell’escursione(in giallo).

Il massiccio del Monte Marcolano (1940 m s. l. m.), situato tra Pescasseroli e la piana del Fucino, è una propaggine del sistema montuoso del Monte Tranquillo-Serra lunga tra le valli del Sangro, la Vallelonga e l’alto Giovenco. Il massiccio è inserito all’interno del Parco Nazionale d’abruzzo, Lazio e Molise sin dalla sua prima istituzione nel 1872 quando prendeva il nome di Riserva reale dell'Alta Val di Sangro.

 

Figura 2 Sezione Geologica estratta dal foglio Sora

Figura 2 Sezione Geologica estratta dal foglio Sora

L’Appennino Abruzzese consiste in una catena montuosa costituita da rocce calcaree della sequenza Meso-Cenozoica carbonatica, presenta un andamento NW – SE. La creazione di questo settore degli Appennini, può essere imputata ad una tettonica compressiva che produce una vergenza totale in direzione NE. Molti studi indicano che la fase compressiva è stata seguita da una distensiva, verificatasi nel Quaternario, le faglie copmressive precedentemente sviluppate sono state spesso riattivate in senso distensivo, questa è la genesi di molte delle faglie che troviamo in Appennino.

 

Idrogeologia della piana alluvionale del Fiume Sangro

 

Figura 3 Carta idrogeologica del bacino del Fiume Sangro. 1) Detriti di falda e/o accumulo di frana; 2) ghiaie, sabbie e limi dell’attuale fondovalle; 3) conglomerati a matrice sabbioso limosa; 4) conglomerati poligenici in matrice sabbioso limosa; 5) sabbie gialle stratificate; 6)argille grigio-azzurre ed argille siltose; (7 – 15) Caratteristiche idrogeologiche dell’area.

Figura 3 Carta idrogeologica del bacino del Fiume Sangro. 1) Detriti di falda e/o accumulo di frana; 2) ghiaie, sabbie e limi dell’attuale fondovalle; 3) conglomerati a matrice sabbioso limosa; 4) conglomerati poligenici in matrice sabbioso limosa; 5) sabbie gialle stratificate; 6)argille grigio-azzurre ed argille siltose; (7 – 15) Caratteristiche idrogeologiche dell’area.

La piana del Fiume Sangro si trova in abruzzo compresa tra la dorsale dell’Appennino centrale ed il Mare Adriatico. La zona è suddivisibile in due parti sotto il profilo morfologico: nella prima troviamo i terreni plio-quaternari, che degradano con forme più morbide verso L’Adriatico; mentre la seconda parte ubicata ad ovest, ma adiacente ad essa, pocanzi descritta è caratterizzata da rilievi più aspri riconducibili a terreni flyscioidi. Il limite tra le differenti realtà geologiche può essere grossomodo indicato alla confluenza del Fiume Aventino nel Fiume Sangro. Il Sangro nel tratto compreso tra la confluenza dell’Aventino ed il mare defluisce in una valle rettilinea, all’interno della quale assume un andamento menadriforme.

 

Figura 4 Veduta della valle del Fiume Sangro

Figura 4 Veduta della valle del Fiume Sangro

 

 

La piana presa in esame è ubicata nel settore esterno della catena Appenninica, corrisponde all’avanfossa abruzzese-molisana. Questa ampia depressione si è formata all’inizio del pliocene (5,30 Ma), quando la tettonica compressiva ancora agiva sui domini appenninici. Nella Piana del Fiume Sangro ha sede un acquifero alluvionale di una falda idrica, libera nel tratto di monte ed in pressione, ed in alcuni casi in condizioni di artesianesimo, nel tratto di valle, per la presenza di cospicui spessori di litologie a bassa permeabilità. Il fondo vallivo è colmato da depositi alluvionali per spessori che passano dai 10 metri in corrispondenza della confluenza con l’Aventino , fino ai 40 metri nella zona di foce. 

Le nostre fonti:

Ducci D., Iovinelli R., Rotilio D. (1994) - La bassa piana del fiume Sangro: vulnerabi­lità e potenziali fonti di inquinamento dei corpi idrici sotterranei. Atti Progetto strategico "Clima, Ambiente e Territorio nel Mezzogiorno" (CNR), Amalfi, aprile 1993.

Galdani F. e Messina P. (1993) – Characterization of the recent tectonics of the Upper Sangro River Valley. Annali di geofisica, Vol. XXXVI, N 1, April 1993.